Giustizia, il Decreto Bonafede finisce alla Consulta
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Giustizia, il Decreto Bonafede finisce alla Consulta

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Decreto Bonafede finisce alla Consulta. Un giudice ha sollevato una questione di legittimità costituzionale.

ROMA – Il Decreto Bonafede finisce davanti alla Consulta. Un giudice di Spoleto ha sollevato una questione di legittimità costituzionale. Il magistrato, secondo quanto scritto dall’Adnkronos, ha messo nero su bianco una “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzione dell’articolo 2“.

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L’attenzione del magistrato è focalizzata “nella parte in cui prevede che proceda a rivalutazione del provvedimento di ammissione alla detenzione domiciliare o di differimento della pena per motivi connessi all’emergenza sanitaria sanitaria da coronavirus“.

Nelle prossime settimane dovranno pronunciarsi i giudici della Consulta con il decreto che potrebbe avere delle modifiche.

Il caso di un detenuto

Nell’ordinanza di 19 pagine, citata dall’Adnkronos, il giudice di Spoleto ha trattato il caso di un detenuto finito ai domiciliari. “L’uomo – si legge nel provvedimento – è stato sottoposto a un trapianto d’organi con la necessità di continuare il trattamento con immunosoppressore e immunoglobuline anti-Hbv“.

Il fermato, però, è ritornato in carcere dopo l’approvazione del decreto Bonafede. Una vicenda che ha portato il magistrato di Spoleto a sollevare una questione di legittimità costituzionale. Gli atti sono stati inviati alla Consulta con la decisione attesa nelle prossime settimane da parte dei giudici.

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Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di giuramento del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e dei membri del nuovo Governo (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Il pugno duro di Bonafede

Il ministro Bonafede, dopo le polemiche per le scarcerazioni, ha deciso di adottare il pugno duro. Molti dei detenuti scarcerati sono stati riportati in cella con la situazione nelle carceri che sembra essere tornata quasi alla normalità.

L’emergenza coronavirus ha portato diverse proteste con molti detenuti morti e diversi contagiati. Una situazione che ha portato i giudici a scarcerare molti detenuti. La maggior parte sono ritornati in carcere e nelle prossime ore altri torneranno in prigione. Una linea dura adottata dopo la norma Bonafede. Il ministro è al lavoro anche la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura.

fonte foto copertina comunicato stampa

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:23

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